[Recensione] Tredici – Jay Asher

Titolo: Tredici

Autore: Jay Asher

Editore: Mondadori

Genere: Thriller Psicologico

Anno di uscita: 2008

Link d’acquisto:

Ciao a tutti! 🙂 Oggi vi vorrei parlare di uno dei libri più chiacchierati del momento, che ultimamente ha ispirato una serie tv (che sicuramente recupererò il prima possibile) e che certamente non ha bisogno di troppe presentazioni. Sto parlando di Tredici di Jay Asher, un libro che è riuscito a scatenare pareri contrastanti nei lettori, a causa del tema trattato, ma soprattutto del modo in cui viene trattato. Non mi starò a dilungare andando a fare discorsi di moralità su bullismo e suicidio, che ormai ne avrete letto fino allo sfinimento. Credo che quando si prende in mano questo libro, si sa benissimo a cosa si andrà incontro e che per questo non ci si deve poi stupire o rimanere male durante la lettura. Ma comunque… vediamo insieme se tutta questa fama è meritata 😀

TRAMA

“Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori… Ve lo prometto.” Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall’altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze.

RECENSIONE

Tredici racconta la storia di Clay, un liceale qualsiasi che un giorno riceve per posta un pacco contenente delle cassette ed ascoltandole scopre che sono state registrate da Hannah, la ragazza di cui ha una cotta, ma soprattutto la ragazza che poco tempo prima si è suicidata. Le cassette servono a spiegare il motivo della sua scelta a coloro che ne sono stati la causa. Dovranno infatti arrivare ed essere ascoltate dai 13 ragazzi che hanno fatto qualcosa di male ad Hannah spingendola con il tempo alla decisione definitiva; nel caso questo non dovesse avvenire le cassette saranno rese pubbliche.

Clay è un ragazzo molto gentile ed empatico, stimato da tutti e considerato uno studente modello, rispettato anche dai propri genitori, che si fidano incondizionatamente di lui. Conosceva poco Hannah, ma era innamorato di lei e avrebbe sempre voluto potersi avvicinare di più, ma era intimorito dalla sua reputazione che considerava inarrivabile per uno come lui. Per questo non riesce a capire come mai le cassette gli possano essere arrivate e inizia ad ascoltarle senza tregua in attesa del momento della verità, in cui il suo nome salterà fuori.

“Faccio un bel respiro.
A mano a mano che le storie procedono, una dopo l’altra, provo un senso di sollievo quando il mio nome non viene menzionato. Seguito subito dopo dalla paura per quello che non è stato ancora detto, per quello che lei mi dirà, quando sarà il mio turno.
Perché il mio turno sta per arrivare. Me lo sento. E non vedo l’ora che sia tutto finito.
Cosa ti ho fatto, Hannah?”

Il suo pensiero nel libro si alterna, riga dopo riga, all’ascolto delle parole registrate di Hannah, una liceale come tante, senza troppe pretese, desiderosa di una vita tranquilla, di amici e divertimento. Il suo modo di raccontare è sarcastico, in un modo pungente quasi macabro, ed è chiaro che la sua intenzione principale è la vendetta: vuole che coloro che hanno causato la sua morte soffrano tanto quanto ha sofferto lei.

Ma cosa è successo ad Hannah per farla andare incontro ad un suicidio così ben premeditato? Inizialmente sono piccolezze, cose che normalmente verrebbero ignorate o dimenticate dopo poco tempo, fatti ai quali ognuno ha sicuramente avuto modo di assistere durante i propri anni al liceo, dai pettegolezzi alle liste di gradimento. Ma ognuna di queste cose ha scatenato una serie di conseguenze, che una dopo l’altra sono andate ad intaccare la reputazione, ma soprattutto la fiducia di Hannah verso i propri amici e compagni, al punto da non farla più sentire al sicuro in nessun posto, da farle diventare insopportabile la vita, sia da sola che in compagnia, sia a scuola che a casa.

“Volevo che gli altri si fidassero di me, nonostante tutto quello che si diceva in giro sul mio conto. O meglio ancora, che imparassero a conoscermi. A conoscere non quello che credevano di sapere su di me. Ma la vera me. Volevo che si spingessero oltre le apparenze. Oltre le relazioni che potevo aver avuto, o che ancora avevo, ma che loro non condividevano. E se desideravo che gli altri si comportassero così nei miei confronti, dovevo fare lo stesso con loro, giusto?”

Hannah è una ragazza depressa e ha fatto le sue registrazioni in un momento davvero particolare della sua vita, che nessuno dovrebbe mai sperimentare, e per questo non mi sento di giudicare i suoi atteggiamenti, che potrebbero risultare, estrapolati dal contesto, infantili e egoistici, con la sua voglia di far soffrire tutti e concentrata solo sul proprio dolore e mai su quello altrui (soprattutto in un caso particolare, probabilmente molto peggiore del suo).

Voto:4-stelle

Consigliato: SI

Tredici è un romanzo estremamente scorrevole ed incalzante che si legge tutto d’un fiato. Il ritmo crescente degli avvenimenti, che aumentano di importanza ogni cassetta, unito all’apparente innocenza del protagonista, che non riesce a capire cosa potrebbe aver fatto per essere incluso nella lista, riesce a creare un senso di suspense che tiene incollati alle pagine fino alla fine.

Ho sentito dire che questo libro è un inno al suicidio, ma non l’ho visto in questo modo. Hannah stessa sa che questa non è la soluzione dei suoi problemi, è consapevole che la sua è una resa, e non esita a dirlo. Tredici lo vedo invece come un invito agli adolescenti a pensare di più alle conseguenze delle proprie azioni: quella è un’età in cui i ragazzi si vedono già grandi e credono per questo di poter fare e dire quello che vogliono. Sono egocentrici e devono costruirsi le basi per il proprio mondo, all’interno del quale devono splendere: e per questo non esitano a infossare gli altri per far salire il loro valore. Asher sembra per questo incitare gli adolescenti a guardare un po’ più in là del proprio naso e ad osservare anche gli altri, a non rimanere indifferenti verso chi soffre, a offrire un aiuto a chi ne ha bisogno, ad ascoltare chi ha qualcosa da dire. D’altronde la storia di Hannah è iniziata come tante, i suoi problemi erano insignificanti agli occhi degli altri, ma con le giuste attenzioni sarebbe potuta andare a finire molto diversamente. E il finale è la giusta coronazione di questo pensiero, dove grazie alla crescita avvenuta nel protagonista, probabilmente ne uscirà fuori qualcosa di buono.

“Ancora due lati. Non mollate proprio adesso. Scusatemi.
Immagino suoni un po’ strano. Non è forse quello che sto facendo io? Mollare?
Sì. In effetti, è così. Perché alla fine è di questo che si tratta, più ancora di tutto il resto. Io… che rinuncio… a me stessa.”

Se interessa il tema trattato, consiglio sicuramente la lettura di questo libro, che vi intratterrà piacevolmente per un paio di giorni, non senza qualche spunto di riflessione.

E voi l’avete letto? Avete guardato la serie? (Tra l’altro ho scoperto che vogliono farne una seconda stagione!!) Che ne pensate? 🙂nessie

 



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15 pensieri riguardo “[Recensione] Tredici – Jay Asher

  1. Letto. Tutto d’un fiato come hai scritto. Me l’ha consigliato Mariapia del sito Le coccinelle volano. Lei ha visto anche la serie tv dove vengono delineati meglio personaggi e luoghi. Ma è normale.
    Il libro mi è bastato, lo consiglio perché fa riflettere e ti “costringe” guardarti attorno. Hannah non è infantile o egoista. Nelle sue cassette descrive anche comportamenti di adulti che potrebbero fare male ad altre persone. Li ferma. E il finale mi ha commossa perché “sa di buono”.

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    1. Si il finale è piaciuto tanto anche a me! Da speranza 🙂
      Per quanto riguarda Hannah, forse mi sono espressa male… doveva essere una specie di frecciatina, perchè ho letto alcune recensioni in giro che la descrivevano infantile ed egoista, ma secondo me solo da una lettura un po’ superficiale ed estrapolata dal contesto (cosa senza alcun senso) risulta così! Certo tra le cose che fa ce ne sono sicuramente alcune discutibili,nessuno è perfetto, ma tutto va anche relazionato a quello che sta vivendo. Comunque poi sicuramente ognuno è libero di vederla come vuole XD
      Grazie per avermi dato il tuo punto di vista! E’ sempre bello e utile il confronto 😀
      Buona giornata!!!

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    1. Ahaha😂 eh si è un libro che piú tempo passa da quando l’ho finito piú mi convinco che valga la pena leggere! Poi è scritto anche davvero bene quindi si legge facilmente nonostante il clima si appesantisca sempre piú mano a mano che ci addentriamo nella storia. Certo ci sono anche persone a cui non è piaciuto… quindi sta a te 😀

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  2. Allora io ho visto la serie, mi è piaciuta moltissimo, e da quello che hai scritto mi pare sia rimasta fedele al libro (ne ho fatto pure una recensione se ti va di fare un salto sul nostro blog dacci un’occhiata). Dopo avere letto la tua recensione mi sono assolutamente convinta a recuperarlo, spero non deluda, ho delle aspettative molto alte! 🙂

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    1. Mi deve essere sfuggita! Corro a leggerla! 😀 il libro è davvero ben fatto quindi se ti è piaciuto tanto il telefilm te lo consiglio, che si legge senza nemmeno accorgersene (se non fosse che poi ti lascia li a riflettere ancora per un’ora!). Davvero bello!

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  3. Io non ho letto il libro ma ho visto la serie tv su Netflix (mi aveva “acchiappato” da un po’, l’etichetta “young adult” mi aveva fuorviato facendomi pensare ad una serie per adolescenti e l’ho iniziata dopo un po’… finendola d’un fiato). Mi è piaciuta moltissimo: costruita bene, ritmo incalzante, belle le musiche, affronta il tema in modo non banale, mi permetto di dire: si vede che non è una serie italiana! Ho trovato un valore anche l’ambiguità di Hannah, che non viene rappresentata come l’agnello sacrificale ma come una ragazza come tante, con le sue luci e le sue ombre.
    Dinamiche sociali analoghe oltretutto le ritroviamo non solo a scuola ma anche – in maniera più feroce – sul posto di lavoro… questa settimana vado a vedere “Bull” al Teatro Parenti (vedi qui: http://teatrofrancoparenti.it/?p=informazioni-spettacolo&i=1494), a breve recensione!
    Un saluto 🙂
    PS sììììì tra poco dovrebbe uscire la seconda stagione!!!

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    1. Si io la serie tv non l’ho ancora vista perchè ho sentito dire che è molto forte, quindi per ora ho letto solo il libro che pur facendoti riflettere sulle stesse tematiche è limitato dalla tua immaginazione. Ma ne ho sentito parlare molto bene quindi sicuramente prima o poi la guarderò!!
      Non sono una frequentatrice assidua di teatro, ma sembra davvero interessante la trama dello spettacolo… ne leggerò volentieri 😀
      Grazie per essere passata e aver condiviso la tua opinione!! A presto 🙂

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