[Recensione] Cinder – Marissa Meyer

Titolo: Cinder

Autore: Marissa Meyer

Editore: Mondadori

Genere: Fantascienza

Serie: Cronache Lunari #1

Anno di uscita: 2012

Cinder-originale.jpgCiao a tutti! 🙂 Oggi vi parlerò di Cinder di Marissa Meyer, primo capitolo delle Cronache Lunari. Era da un po’ che volevo leggere questo libro che lo vedevo tra gli scaffali in libreria, ma la copertina non mi convinceva. Poi vagando su Pinterest ho trovato l’immagine della copertina originale (non è più bella?!), che mi ha subito incuriosita e quando ho scoperto che apparteneva a quel libro che per anni mi ero limitata a fissare da lontano, ho deciso di dargli una possibilità e di leggere la trama. Cosa posso farci… sono fissata con le copertine! Ho scoperto così che è un retelling di Cenerentola (si poteva intuire dal nome mi direte 😆 ), ovvero la sua storia riraccontata, questa volta in chiave futuristica.

TRAMA

Siamo in un futuro lontano, dove in seguito alla quarta Guerra Mondiale, tutte le nazioni del mondo sono pacificamente riunite nel Commonwealth. Cinder è il miglior meccanico di Nuova Pechino, nel Commonwealth Orientale, ma tutti i suoi guadagni vanno a finire nelle tasche della matrigna e delle due sorellastre che la sfruttano e non hanno alcuna considerazione di lei. Come mai? Perché Cinder in realtà è un cyborg e quelli come lei sono degli emarginati, guardati con diffidenza, poco più che oggetti di proprietà dell’uomo. Così quando il Principe Kai va da lei per far aggiustare la sua tata-androide, la sua gentilezza lascia un segno nel cuore siliconico della giovane Cinder. E proprio mentre il paese è sconvolto da un’epidemia di Letumosi, il magico popolo Lunare minaccia di rompere la tregua e di invadere la Terra, se il giovane principe non acconsentirà alle nozze con la loro Regina.

“Obbedire ai tuoi ordini. Certo. Come: -Fai le pulizie, Cinder. Trova un lavoro così che possa pagare i miei conti, Cinder. Vai a fare il topo da laboratorio per qualche scienziato pazzo, Cinder.- Certo. Ti ho capito perfettamente.”

RECENSIONE

“Aveva fatto cospargere le scale di pece, e quando Cenerentola le scese correndo la sua scarpina sinistra vi rimase attaccata.”

Cinder riprende la storia di Cenerentola rielaborandola: è diviso in 4 parti, ognuna che cita qualche riga della storia originale, facendoci capire a che punto siamo e cosa sta per succedere, creando un parallelismo stretto tra le due versioni. Ma mentre sono presenti alcuni punti fissi come la matrigna e le sorellastre, o il principe e il ballo, le vicende sono del tutto originali, quasi per niente scontate, nonostante parta da una storia che tutti conosciamo molto bene. Poteva uscire un libro noioso e prevedibile, invece la Meyer si è destreggiata bene tra i personaggi, creando un romanzo avvincente che si legge in meno di una giornata.

Troviamo una matrigna vendicativa, crudele ed egoista, interessata solo ai soldi: le figlie sono un peso, costa troppo mantenerle, è bene che si trovino in fretta un marito. E se tratta così le figlie, si può solo immaginare come si comporti con Cinder; la sua presenza è accettata solo perché porta a casa la paga, permettendole di non lavorare. La considera un androide senza sentimenti, una proprietà di cui disporre a suo piacimento, un mostro che il marito le ha lasciato in custodia morendo, incurante dei suoi desideri.

“Non lasciarmi con questa cosa.”

Ci sono poi le sorellastre Peony e Pearl, costantemente in rivalità tra di loro anche se legate da un profondo affetto. Ma mentre Pearl è la classica Anastasia o Genoveffa di turno, che disprezza profondamente Cinder e fa di tutto per rendere la sua vita un inferno, la sorpresa arriva da Peony, una dolce ragazzina con una cotta per il principe, amante del gossip e soprattutto l’unica vera amica di Cinder. I cyborg, infatti, non sono visti di buon occhio dalle altre persone: gli uomini non li capiscono e di solito ciò che non si comprende fa paura. Ma soprattutto non c’è nessuna considerazione per la loro vita, tanto che quando si diffonde la Letumosi, un’epidemia mortale simile alla peste, i cyborg vengono costretti a fare da cavie per la sperimentazione di una cura.

“Veniva fatto passare come un onore, dare la propria vita per il bene dell’umanità, ma in realtà era solo la dimostrazione che i cyborg non erano considerati come tutti gli altri. A molti di loro era stata concessa una seconda vita dalla mano generosa di qualche scienziato e quindi dovevano la loro stessa esistenza a coloro che li avevano creati. Erano fortunati ad aver vissuto così a lungo, pensavano in tanti. Era giusto che dovessero essere i primi a rinunciare alla propria vita per la ricerca di una cura.”

L’unica altra amica di Cinder è Iko, un androide, nient’altro che un vecchio ammasso di rottami secondo tutti gli altri, che sogna di poter essere una ragazza, di indossare un bel vestito, truccarsi e ballare (e non solo quello!) con il principe. Aiuta sempre Cinder e la segue ovunque vada, portandosi dietro la sua ironia e sfacciataggine, tirandole su il morale anche nei momenti più tristi. Per questo si può ben capire come, quando il principe Kai si presenta al banchetto di Cinder per chiederle di aggiustare la sua tata-robot, la cyborg rimanga subito affascinata dalla sua gentilezza e dai suoi modi di fare.

Questa però fortunatamente non è una storia Disney vecchio stile dove la ragazza incontra il principe, si innamorano e si sposano nell’arco di 24 ore in nome del vero amore. E quella che era solo un’affascinate prima impressione ha modo di svilupparsi più approfonditamente nel corso dei vari incontri fortuiti che legano i due protagonisti. Avremmo modo di conoscere meglio questo Principe Kaito, anche grazie a diversi capitoli narrati dal suo punto di vista, di comprendere il suo carattere e le sue scelte. Kai si rivelerà infatti come il perfetto sovrano, buono, tenace, inizialmente modesto e un po’ insicuro, ma consapevole delle sue enormi responsabilità e, andando avanti, sempre più convinto dei suoi ideali, pronto a fare di tutto, per la giustizia e per il bene del suo popolo.

“Aveva appena perso tutto quello che aveva, portato via così in fretta. […] La sua giovinezza. La sua libertà. […] Non voleva pensare a tutte le sue inadeguatezze. Era troppo giovane, troppo stupido, troppo ottimista, troppo ingenuo. Non poteva farcela.”

Nonostante tutto, quello che però non riusciamo a sapere fino alla fine e che logora la nostra curiosità è: “cosa ne pensa Kai dei cyborg?” domanda da 1 milione di dollari. È buono e altruista, ma sarà davvero superiore verso un pregiudizio così ben radicato nella società? Infatti Cinder decide di tenere nascosta questa parte di se’ che disprezza e di cui si vergogna, che la rende così diversa rispetto a tutti gli altri. La ragazza è diventata un cyborg a causa di un incidente del quale non ha alcuna memoria, a seguito del quale le hanno dovuto ricostruire una gamba, un braccio e parte del cervello. È diversa dalla Cenerentola docile e remissiva alla quale siamo stati abituati: è una donna moderna, indipendente e tosta, che non si fa mettere i piedi in testa e che non ha paura a far valere le sue ragioni, anche quando vuol dire scontrarsi con un sistema avverso. Vuole conquistare a tutti i costi la libertà che merita e ogni altra cosa, compreso il romanticismo, è solo secondaria: non ha bisogno di nessuno per raggiungere i suoi scopi, né della fata Smemorina né dei topini.

Voto:4-stelle

Consigliato: SI

L’impressione che ho avuto leggendo Cinder è stata quella di leggere una storia del tutto nuova, salvo poi ricordarmene la provenienza in alcune scene, giusto in tempo per farmi ricatturare da una trama assolutamente originale l’attimo dopo. In questo modo la Meyer è riuscita a tenermi incollata alle pagine, a chiedermi cosa sarebbe successo, senza avere la sensazione di sapere già come sarebbe andata finire. Le uniche cose che mi hanno lasciata un po’ insoddisfatta sono stati i colpi di scena, a mio parere facilmente intuibili: erano forse un po’ scontati dal modo in cui venivano raccontate le cose (e per questo non ho dato un’altra mezza stellina). Ne consiglio comunque la lettura a tutti gli amanti delle favole e dei romanzi futuristici, perché si è rivelata piacevole e interessante.

Verso la fine è stato poi citato il personaggio di Winter (Biancaneve presumo) e introdotto quello di Raperonzolo (che sembra l’esatto contrario della tosta Cinder), giusto in tempo per farmi venire la curiosità di leggere anche i seguiti! Voi li avete già letti? Che ne pensate? 🙂nessie

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